domenica 22 agosto 2010

martedì 11 maggio 2010

Numeri

Ben quattro post, anzi ora cinque... Wow non pensavo di arrivare a tanto. No, non è vero continuo a dire queste cavolate non so perchè. io in realtà pensavo di riuscire a scrivere ogni giorno ma non ci sono riuscita. Magari in realtà non mi piace scrivere, mi piace l'idea di scrivere, dire che scrivi anche solo a te stesso quasi quasi ti rende una persona migliore. Dipende da cosa scrivi, dipende da cosa ne pensa chi legge. Sopratutto la seconda, puoi scrivere le cose più belle o geniali del mondo ma se nessuno le legge allora non sarai considerato un grande, non sarai stimato. Come è possibile vivere senza temere il giudizio altrui? Certa gente sostiene di farlo, di fregarsene altamente, ma forse vuole che gli altri lo considerino uno che riesce ad essere se stesso ed è più trasgressivo degli altri. Potrebbe essere, no?

lunedì 3 maggio 2010

Un Titolo Adatto

Non riesco a trovare un giusto titolo per questi post. Si dice che il titolo si scrive alla fine ma come si fa se io avevo intenzione di parlare di una certa cosa e poi ho perso il filo e sono finita da tutt'altra parte?
Ho appena scritto questa cosa noiosa ma speravo che con questa considerazione insignificante sarei arrivata a scrivere qualcosa di un po' più interessante, invece no. Continuo a ripetere le stesse cose, gli stessi concetti, le stesse idee, le stesse riflessioni all'infinito; serve qualcosa di nuovo che possa rivoluzionare le mie idee stagnanti e noiose. Basta una cosa stupida, di solito le cose insignificanti mi portano a riflessioni di livello più elevato(per i miei standard); adesso per esempio alla fine sono arrivata a un discorso completamente diverso da quello iniziale e comunque spero un po' più interessante. Una mia prof una volta ha detto che avevo adottato uno stile filosofico nel mio tema; credo che sia molto filosofico scrivere queste cose senza né capo né coda anche se mette in evidenza la mia ignoranza sulla grammatica, spero di aver azzeccato gli accenti sui ne...

domenica 2 maggio 2010

Continuità

Pensavo:"Mi impegnerò e scriverò un post al giorno".
Non ci credo neanche io, ho già pensato la stessa altre tre volte dopo essere rientrata su bloggger dopo un sacco di tempo e dopo aver completamente cambiato la grafica.
Impegnarsi mi è difficile anche nelle cose più insignificanti, c'è sempre qualcosa di meglio da fare piuttosto che faticare, tipo non fare un bel niente.
Comunque questo è il terzo post di seguito quindi sto migliorando.
Ma è difficile, tutto è difficile, perchè i problemi ce li creiamo noi quando non ce ne sono, così poi fa problemi a un altro e così via, un circolo vizioso.
Come sempre un discorso tira l'altro comunque quello che scrivo resta sempre non interessante, se io mi trovassi davanti questo blog mi stuferei subito perchè parla di cose insignificanti seriamente, leggerlo vorrebbe dire complicarmi la vita.

sabato 1 maggio 2010

Perché?

Cerca su google: rendere un blog famoso.
consigli difficili che mi hanno annoiata dalla prima riga.
Questa mania di diventare famosi sta contagiando tutti, anche me ovviamente ma... cosa dire non diventerò famosa per un blog credo, non parlo di attualità di ciò che succede nel mondo, non so precisamente di cosa parlo, le parole e le frasi vengono fuori da sole mentre scrivo, nascono da una qualsiasi stupida e insignificante cosa che mi è successa.
Io scrivo, scrivo e basta. Credo che per me l'importante sia questo, ma in qualche modo sapere che gli altri hanno la possibilità di leggere mi fa sentire a disagio perché è come se persone sconosciute prendessero un pezzo di me.
Comunque è quasi una liberazione far uscire un po' di pensieri dalla mia testa, io mi svuoto un po' e e qualcuno leggendo si riempie.

venerdì 30 aprile 2010

Difficile

A volte mi sembra di avere così tanto da dire e mostrare al mondo ma ho sempre paura che qualcuno mi giudichi. Anche scrivere su un blog che non legge nessuno tranne me, anzi anche io mi annoio a leggere quello che scrivo, mi fa venire un sacco di insicurezze stupide. Sono come tutti quelli della mia età che si sentono diversi da tutti ma in realtà fanno parte della massa.
Io non voglio essere così, voglio che il mondo mi ricordi in futuro, voglio essere apprezzata e riuscire a realizzare i miei progetti almeno un po'.
Mi faccio già un sacco di paranoie per il mio futuro, è inutile ma non riesco a farne a meno. Una volta pensavo che andando via dalla mia città e dal mio paese tutto sarebbe stato migliore ma ora non ne sono più così sicura perché i problemi non sono fuori ma dentro di me; li dovrei risolvere ma è difficile, terribilmente difficile.